032. La Congiura dei Lampugnani (o di Cola Montano)

La Congiura dei Lampugnani (o di Cola Montano)

Francesco Hayez (1791-1882)

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SCHEDA TECNICA

Autore: Francesco Hayez (1791-1882)
Titolo: La congiura dei Lampugnani (o di Cola Montano)
Cronologia: ca.1836-c.a.1829
Materia: tela
Tecnica: pittura a olio
Misure: cm 117 x 149
Inventario: 1980,188
Acquisizione: /
Collocazione: Accademia di Belle Arti di Brera

NOTIZIE STORICO-CRITICHE

La tela venne commissionata dalla vedova Teresa Borri Stampa nel 1826 e consegnato tre anni più tardi, in sostituzione del “Ritratto di gruppo della famiglia Borri Stampa” che non aveva incontrato l’approvazione del committente. Tra le molteplici fonti letterarie consultate dal pittore, come testimoniano gli appunti su questo episodio tratti da Sismondi, dal Verri e dal Macchiavelli, Hayez preferirì illustrare un brano del Macchiavelli, con la titolazione “Segretario Fiorentino Libro Settimo delle Istorie”: la congiura dei Pazzi diventa, quindi, la milanese congiura dei Lampugnani.

L’ambientazione della scena venne totalmente rivisitata dal pittore, visto che la chiesa all’epoca si presentava con un rifacimento barocco che ne aveva snaturato l’aspetto originario; la rappresentazione è concentrata nella resa drammatica della tensione che domina le figure in primo piano, tra cui spicca la figura di Cola che sta pregando la statua di Sato Stefano, peraltro mai esistita in quella chiesa ma funzionale alla narrazione. L’opera ricorda Tiziano, dal simulacro del santo alla figura del congiurato ispirato al gentiluomo col mantello raffigurato nell’episodio “Il miracolo del neonato” nel ciclo degli affreschi della Scuola del Santo a Padova. Il dipinto acquista un maggiore valore per l’attualità dell’episodio che ricorda i fervori risorgimentali. Nel 1993 il dipinto era segnalato in deposito presso l’Ispettorato della Guardia di Finanza di Milano.