048.Veduta di Bellagio

Veduta di Bellagio

Giuseppe Bisi (1787-1869)

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SCHEDA TECNICA

Autore: Giuseppe Bisi (1787-1869)
Titolo: Veduta di Bellagio
Cronologia: 1834-1837
Materia: tela
Tecnica: pittura a olio
Misure: cm 61 x 82
Inventario: 1980, 468
Acquisizione: acquisto Fondo Albertolli, 1870
Collocazione: Accademia di Brera

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NOTIZIE STORICO-CRITICHE

La tela del Bisi può essere datata tra il 1834, anno in cui viene citata una Veduta di Bellagio nella “Relazione critica” di Mosconi, e il 1837, anno, invece, in cui all’Esposizione di Brera compare “Una veduta di Bellagio” commissionata da Luigi Valeriano Pozzi. Il dipinto è un classico paesaggio “alla Bisi”, semplice ma vero che l’Accademia acquistò per 500 lire. Sino al 1984 la tela era in deposito al Circolo ufficiali-presidio di Milano, ora invece l’opera si trova all’interno dell’Accademia di Brera

IL TERRITORIO SI TRASFORMA

Bellagio, paese famoso per la sua eleganza, turismo e divertimento, viene rappresentato in quest’opera di Bisi come tranquillo paesino di lago ottocentesco. Questa caratteristica è sottolineata dalla raffigurazione di una tipica imbarcazione per il trasporto merci, che ci riporta a una situazione di quotidianità.

La datazione dell’opera è incerta, forse riconducibile a un periodo che va dal 1834 al 1837 e attualmente trova la sua collocazione all’interno dell’Accademia di Brera. Osservando il dipinto, risalta al primo sguardo la non comune abilità dell’artista nell’utilizzo della luce, «netta e pienamente atmosferica», che dona un effetto di serenità e pace, emozioni tipiche dei quadri dell’epoca che rappresentano ambientazioni di lago.

In quest’opera Bisi utilizza una sintesi di veduta topografica per esaltarne di più la componente armoniosa. La composizione è semplice, ma vera: troviamo il paese che si estende sul ramo del lago, mentre sullo sfondo l’autore rappresenta in lontananza i monti del Lario. Osservando il paese rappresentato da Bisi notiamo il campanile della basilica di S. Giacomo, che è presente ancora oggi. La differenza che si può notare rispetto al dipinto è la posizione del lungolago che attualmente si trova ad un’altezza maggiore.

Sull’altura, alle spalle del paesino, emerge dal verde villa Serbelloni, costruita già intorno al 1400, viene acquisita e restaurata successivamente dalla famiglia Serbelloni nel 1788. La Villa è tutt’oggi esistente, di proprietà della Fondazione Rockfeller di New York, ospita persone illustri come artisti e scienziati di tutto il mondo, offrendo loro un soggiorno per vivere e lavorare in un’atmosfera di assoluta tranquillità.