002a.La Maddalena penitente: opere a confronto

La Maddalena penitente di Brera e La Maddalena della GAM

Opere a confronto

Per le dimensioni e l’impostazione, la tavola raffigurante La Maddalena penitente va messa in rapporto con La Maddalena eseguita dallo stesso Hayez nel 1833 per il conte Giuseppe Crivelli, donata nel 1903 da Rita Cairati Crivelli Mesmer alla Civica Galleria d’Arte Moderna di Milano e oggi esposta nella V sala della Galleria. Rimane in sospeso se questa possa essere uno studio preparatorio o una replica del dipinto per il Crivelli.

La Maddalena presentata a Brera nel 1833, su commissione del conte Giuseppe Crivelli per cui Hayez aveva già eseguito due quadretti rappresentanti Bagni di Ninfe esposti nel 1831, era stato confuso dal Nicodemi e dal Coradeschi con quello di analogo soggetto dipinto nel 1825 per il Barone Ciani. Il riferimento esplicito rimaneva in entrambi i casi il Canova della celeberrima Maddalena penitente, vera e propria opera di culto già in età romantica; anche se ora la diversa posizione richiamava anche la Maddalena giacente del 1819-1822, interpretata grazie al diretto confronto con il modello vivo, con inconsueto realismo. Questo disturbò gli osservatori contemporanei, che accolsero generalmente questo nudo con immeritate riserve, non prive di intonazioni moralistiche.

Dunque perdurò la polemica che aveva già accompagnato per il suo conturbante realismo e la franca sensualità, la comparsa della Maddalena Ciani. Anche se in questo caso sembrano smorzati da una volontà di esibire una straordinaria sapienza accademica, nella virtuosistica insistenza sulle carni (di cui vennero censurate le intonazioni violette) e la straordinaria cascata di capelli; e ne rapporto monumentale tra la figura palpitante di vita e l’assoluta e decorativa convenzionalità del fondo paesaggistico.